L’importanza di tecniche multidisciplinari nella cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare è qualcosa di ormai acclarato. Pertanto nasce questo progetto che vuole dare possibilità ai pazienti con patologie alimentari di sperimentare un nuovo approccio terapeutico, realizzato attraverso la mediazione con il cavallo. Tale iniziativa coinvolge l’Usl 1 dell’Umbria, l’Asl Roma E e l’Usl 7 di Siena. I destinatari dell’intervento, trenta per il gruppo sperimentale e trenta per quello di controllo, sono pazienti con diagnosi di Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa che presentano un Indice di Massa Corporea compresa tra 14 e 17,  un’età che oscilla  fra i 15 ed i 35 anni,  assenza di complicanze fisiche tali da impedire lo svolgimento delle attività. Occorre premettere che il contatto con l’equino, caratterizzato dall’assenza di stigma sociale, dall’immediatezza comunicativa ed empatica nonché, la realizzazione di specifici esercizi mutuati dal volteggio, consentiranno di poter lavorare sull’immagine corporea, identità e consapevolezza di Sé, tematiche molto care a chi soffre di disfunzioni alimentari. Gli obiettivi che si intende perseguire, per e con questi pazienti, concernono il miglioramento delle competenze respiratorie; la sperimentazione di una migliore fiducia in se stessi; il ripristino di un più adeguato contatto con il proprio corpo, privo del giudizio e pre-giudizio; il miglioramento delle competenze emotive ed empatiche.  Molta cura è stata riservata anche alla scelta del setting che vede la presenza di tre maneggi con caratteristiche simili tali da consentire ampi spazi per il lavoro con i cavalli e con la propria corporeità, un grande contatto con la natura che possa facilitare la distensione emotiva.

La data di inizio del progetto è prevista per il mese di settembre, si articola in venti incontri totali e si svolgerà con cadenza settimanale, la durata di ogni seduta sarà di due ore circa, in gruppi di dieci.  Il lavoro è diviso in moduli che consentiranno, dapprima, una fase di sensibilizzazione corporea, un lento avvicinamento all’animale per poi salire a cavallo e svolgere alcuni esercizi codificati, sempre stimolando un contatto con la propria interiorità e mondo emotivo. Al fine di rendere i dati del progetto i più specifici ed esaustivi possibili sono stati previsti: momenti in cui parteciperà un osservatore esterno, che svolgerà tale compito seguendo una griglia pre-costituita; la somministrazione di una batteria di test prima dell’inizio del lavoro e alla conclusione dello stesso ed infine con la stessa modalità, del prima e dopo, i partecipanti saranno sottoposti ad un prelievo di sangue per misurare il livello della Leptina nel sangue. La speranza che guida questo progetto è quella di garantire un miglioramento nella consapevolezza emotiva- corporea delle pazienti, la scoperta per loro di un nuovo modo di avvicinarsi a se stesse che possa condurle ad una rivalutazione di tutti quegli aspetti e risorse spesso dimenticate o appunto misconosciute. Inoltre l’augurio è anche quello di individuare, attraverso la realizzazione di questa sperimentazione, una nuova possibilità di lavoro in ambito multidisciplinare che, insieme alle tecniche ed approcci già esistenti, possa offrire nuove possibilità terapeutiche a quanti soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare.